Irlanda | Tra natura e leggenda: la Strada Selciata dei Giganti

Irlanda | Tra natura e leggenda: la Strada Selciata dei Giganti

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irlanda giant's causeway strada selciata
Irlanda - La strada selciata dei giganti. Fonte: https://pixabay.com/it/photos/irlanda-causway-gigante-pietre-698194/

Come si racconta un Paese? Questa volta la sfida è ardua e ho deciso di glissarla… Vero, si parla di Irlanda ma, a conti fatti, peccare di prolissità o di superficialità sarebbe assai facile, rischiando di scoperchiare il vaso di Pandora dei luoghi comuni. Per raccontare un Paese intero bisogna, infatti, viverlo nella sua intima essenza, nelle sue sfumature, nei suoi pregi e nelle sue contraddizioni.

Nulla ci vieta, però, di aprire il cassetto della leggenda, luogo degli archetipi e delle antiche tradizioni, delle paure e degli insegnamenti del passato, per ritrovarci poi, senza accorgercene, di nuovo catapultati nella realtà.

Scartabellando la letteratura fiabesca irlandese in cerca di ispirazione, infatti, mi sono imbattuto nella leggenda de’ “La Strada Selciata dei Giganti”. Essa racconta, in una delle sue variegate versioni, che il gigante Irlandese Finn MacCool costruì un sentiero sul mare per raggiungere e combattere il nemico scozzese, Finn Gall, che dimorava sull’isola di Staffa. Per fare ciò, piantò nel mare migliaia di pali di pietra, fino a ottenerne una strada lastricata. Una volta finita l’opera, rientrò in casa per riposarsi in attesa del duello.

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Nel frattempo, però, Finn Gall era giunto in Irlanda dove, senza riconoscerlo, si imbatté in Finn MacCool che dormiva: avendolo scambiato per il figlio di quest’ultimo, temendo che il padre fosse ancora più grande, si spaventò e si precipitò nuovamente in Scozia, distruggendo la strada costruita con i pali di pietra per evitare di essere raggiunto e sconfitto.

Della leggenda, come si diceva, esistono infinite versioni: una tra le tante, per esempio, vuole che Finn Gall non riconobbe il nemico perché la moglie, per difenderlo lo nascose sotto una coperta mentre dormiva dicendo che si trattava del loro figlio. Un’altra ancora, infine, narra che in realtà Finn MacCool costruì il sentiero perché voleva raggiungere un’isola dell’arcipelago delle Ebridi dove risiedeva una dama di cui egli si era perdutamente innamorato.

Insomma, che il gigante fosse sposato o scapolo, addormentato o sveglio, poco importa: la leggenda ci catapulta nella realtà proprio grazie a questo famoso sentiero, trait d’union di tutte le versioni. Nella contea di Antrim, infatti, in una circoscrizione nord occidentale del Paese, il mito è nato con gli anni per spiegare l’origine di uno stranissimo e suggestivo fenomeno geologico.

Nei pressi del mare, decine di migliaia di colonnine di pietra formano un allineamento di 275 metri sulla costa e 150 metri in mare. Alte in media 6 metri con picchi di 12, non sono altro che dei parallelepipedi rettangolari a base ora esagonale, ora pentagonale, ora quadrangolare di una regolarità tale che pensare all’opera dell’uomo viene quasi spontaneo… La visione dall’alto, infatti, fa pensare proprio a una strada lastricata: insomma, proprio quella all’origine del mito che ha portato a denominare questa suggestiva location “Giant’s Causeway” (la strada dei giganti, ndr). Per chi volesse, poi, cimentarsi negli idiomi locali si riportano fedelmente il nome in gaelico irlandese “Clochán an Aifir” o “Clochán na bhFomhórach” e quello in Ulster: “Scots tha Giant’s Causey”.

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La leggenda, dunque, come si diceva, è nata per spiegare quello che in realtà è un fenomeno geologico: si tratta, di fatti, di una struttura naturale di origine vulcanica che risale a circa 50 milioni di anni fa, quando buona parte dell’Irlanda e della Scozia Occidentale assistettero ad una prolungata attività vulcanica. La lava, fuoriuscendo da spaccature originatesi lungo la crosta terrestre, ricoprì gran parte di queste zone. Il paziente lavorio dell’erosione del mare negli anni, poi, ha portato alla formazione delle colonne così come le vediamo oggi: per i più esperti o per i più curiosi il fenomeno si chiama “fessurazione colonnare”.

Questo “Selciato del Gigante” è stato inserito, peraltro, nella lista dei patrimoni dell’umanità dell’UNESCO dal 1986 ed è divenuto, l’anno successivo, anche riserva naturale nazionale.

Raccontare un Paese intero, dunque, non è facile. Anzi, forse non è proprio possibile. Accarezzarne una sfumatura in una leggenda e contemplarne i legami con la realtà naturale passeggiando lungo la Giant’s Causeway, però, è senza dubbio un buon premio di consolazione, soprattutto in un Paese, come l’Irlanda, dove la Natura è spesso l’indiscussa protagonista (senza voler scomodare la Mannoia…).

Gabriele Zagni

 

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