Prospettive di Edimburgo/1 | Una città dalla coerenza sorprendente

Prospettive di Edimburgo/1 | Una città dalla coerenza sorprendente

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Edimburgo. La terra compare solo pochi secondi prima dell’impatto. Mentre scendo dalle scale dell’aereo una pioggia nebulizzata mi inumidisce il viso e le braccia. Mi sono lasciato alle spalle una insolita heat wave londinese e la mia t-shirt è totalmente inadeguata. Cerco un punto di fuga nel campo visivo. Le nuvole viaggiano pochi metri al di sopra della cima degli alberi e tagliano a metà le colline sullo sfondo. La Scozia sembra incastrata alla congiunzione tra il cielo e la terra.

Il tram lascia l’aeroporto in un silenzio simbiotico col paesaggio circostante e si dirige verso il centro di Edimburgo. Scendo poco dopo lo stadio e mi avvio verso casa. Il mio Airbnb è in una via da stereotipo scozzese. Dei pentagoni allungati con la facciata schiacciata, le guglie e i mattoncini a vista. Il mio flat mate è un ragazzo indiano trasferitosi a Edimburgo da un numero sufficiente di anni per aver sommato al suo accento quello scozzese. Un bijoux. Trascrivo in letterale i consigli che mi snocciola di fronte a un tè e mentalmente mi appello al “forse cercavi” di Google sperando possa decifrare questi grumi di consonanti che ho gettato sul foglio. Decriptata la mia personale stele di Rosetta mi incammino nella serata uggiosa. Sono le 6 p.m. di un pomeriggio di Giugno: la latitudine e la stagione, quindi, mi regalano ancora almeno altre 5 ore di luce.

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Victoria’s Strett, per gli amici “Diagon Alley”

Prima tappa: Grassmarket. Quello che durante il giorno è il mercato centrale della frutta e della verdura, la sera si trasforma in una piazzetta piena di locali e outdoor. Ci arrivo scendendo da Victoria’s Strett, per gli amici “Diagon Alley”; una via lastricata chiusa da due file di case colorate. E’ qui, infatti, dove J.K. Rowling, edimburghese per nascita, ha trovato l’ispirazione per la via dei negozi del mondo magico. Dove negli anni novanta c’era una sede della Royal Bank of Scotland, ad esempio, nella versione di Harry Potter si trovava una sede della Banca Gringotts.

Grassmarket, dicevamo. Mi siedo nella piazza a un tavolino del “The ultimate drop”, un pub a metà tra il turistico e il tradizionale che ho ripescato dai miei appunti indoscozzesi. E’ la prima volta che faccio un viaggio che non sia per lavoro completamente da solo e mi trovo di fronte a una serie di difficoltà non calcolate, tra le quali il non perdere il tavolino faticosamente guadagnato perché si può ordinare solo al banco. Mi viene in soccorso una famiglia di polacchi e torno vincitore con il mio piatto di carne e una birra. Mentre sfoglio distrattamente un libro origlio discorsi altrui, curioso gli sguardi dei passanti, ne ricambio alcuni e ripenso a un consiglio raccolto qualche giorno prima in un pub di Londra: il modo migliore per visitare Edimburgo è unirsi a uno dei “free walking tour SANDEMAN’s”. Praticamente un giro a piedi guidato per la città in una lingua a scelta tra l’inglese e lo spagnolo. L’iscrizione è gratis e alla fine fai un’offerta libera alla guida che ti ha accompagnato. Prenoto un posto per la mattina dopo e mi avvio verso casa per una strada diversa.

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Gardez l’eau

La mia guida è Angus, un ragazzo di 35 anni, simpaticissimo ex impiegato della Bank of Scotland (aridaje) che un giorno, annoiandosi a morte, ha deciso di cambiare radicalmente vita accompagnando turisti in giro per la città. Vista con lui e con una serie di sconosciuti l’esperienza ha l’ennesima svolta positiva. Siamo una quindicina tra australiani in ciabatte e spagnoli in hangover. E attraversiamo così Parliament’s square e la piazza della Cattedrale dove osserviamo sconvolti i cittadini che passando sputano nel cuore disegnato coi sanpietrini. Angus dice che porta fortuna ma che il gesto nacque dal fatto che quello era il punto dove sorgeva una prigione e lo sputo era segno di disprezzo. Mentre camminiamo si diverte a snocciolarmi il suo orgoglio scozzese con rivendicazioni più o meno discutibili. A suo avviso, ad esempio, l’idea di costruire un muro per farlo pagare a quelli rimasti fuori Trump l’avrebbe rubata agli scozzesi che fecero pagare agli inglesi il Vallo di Adriano. More or less.

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Si esaltano i francesi del gruppo, invece, quando attraversando la città vecchia scopriamo che quel Gardy-Loo che vediamo scritto qua e là è riferito a un’orribile usanza. Gardez-l’eau (“attenzione all’acqua” in francese) veniva urlato per le vie della Old Town quando dalle finestre venivano svuotati i vasi notturni non essendoci altro metodo di scolo fino ad epoche recenti.

Ci esaltiamo tutti, invece, noi nativi Potteriani, quando arriviamo al Greyfriar’s Kirkyard. Un cimitero. Nient’altro che un cimitero che, però, racchiude un pezzo dell’immaginario della nostra adolescenza. E’ da qui, infatti, che J.K. Rowling trasse ispirazione per il nome e la tomba di Tom Riddle’s (colui-che-non-deve-essere-nominato). Ma non solo: ci sono anche la tomba di un tale McGonagall, noto poeta cittadino, trasformatosi poi nella omonima professoressa (in italiano McGranitt). Angus fieramente estrae dallo zaino un suo libro e ne recita una composizione di dubbio gusto. Da questo cimitero, inoltre, si accede a una scuola i cui alunni sono da secoli divisi in quattro casate. Vi ricorda niente?

Greyfriar's Kirkyard edimburgo cimitero harry potter
Greyfriar’s Kirkyard

E ancora ci sono la New Town e la zona di Haymarket. Il Castello e tutto il parco circostante. Il modo migliore per visitare questi ultimi due, però, è evitare di farsi salassare dal biglietto di ingresso, preferendo la strada che circonda la collina. Provatelo in un giorno di sole e in uno di pioggia. Vi sembrerà di vedere due luoghi diversi. 

Eppure, nonostante questo, Edimburgo è una città dalla coerenza sorprendente. Il suo cielo muta a ritmi indicibili. E’ il paradiso dei post romantici e degli amanti degli eventi atmosferici. Ha un’adattabilità cromatica incredibile e ti sorprende con qualsiasi luce. E’ una città che non si esaurisce negli stretti confini del suo centro storico. E’ Scozia e quindi è natura e paesaggio, dalla Arthur’s Seat, al porto di Leith dove vanno in scena i trailer e uno spoiler delle Highlands.  

Continua… 

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Castello con sole.
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