Credo ciecamente nell’effetto balsamico della lettura, da intendersi come chiave d’accesso verso un mondo “altro”, in fuga dalla materialità dell’esistenza.
Non si può ridurre Flatlandia ad un trattatello di matematica e geometria: è una tagliente satira della società, sclerotizzata nella propria organizzazione.
Non sempre il confine è delineati da cemento e filo spinato: parallelismo tra le zone di guerra e opere culturali come Flatlandia, i film di Kim Ki-duk e i Jefferson Airplane