Dove la luce, di Giuseppe Ungaretti
Un Ungaretti un po’ diverso da quello al quale ci siamo abituati: basta guerra, basta aspre colline del Carso. Tratta dalla raccolta Sentimento del Tempo (1933), Dove la luce è una poesia molto primaverile, un morbido volo su interminati spazi, immersi in profondissima quiete.
Dove la luce, di Giuseppe Ungaretti
Come allodola ondosa
Nel vento lieto sui giovani prati,
Le braccia ti sanno leggera, vieni.
Ci scorderemo di quaggiù,
E del male e del cielo,
E del mio sangue rapido alla guerra,
Di passi d’ombre memori
Entro rossori di mattine nuove.
Dove non muove foglia più la luce,
Sogni e crucci passati ad altre rive,
Dov’è posata sera,
Vieni ti porterò
Alle colline d’oro.
L’ora costante, liberi d’età,
Nel suo perduto nimbo
Sarà nostro lenzuolo.